MEDIA & TV
La XIV edizione di Redattore Sociale
dal 30 novembre al 2 dicembre
«IL DITTATORE. IL PENSIERO UNICO DEL GIORNALISMO»
Il tradizionale seminario di formazione per giornalisti a partire dai temi del disagio e delle marginalità si terrà presso la Comunità di Capodarco di Fermo. La libera professione del giornalista è dominata da una forza al contempo sconosciuta e familiare: il pensiero unico del giornalismo. E’ un dittatore implacabile che cresce nel chiuso di grandi e piccole redazioni. Prospera in quei luoghi dove si stabilisce “cosa interessa alla gente”: là, dove si ignora quanto, su quelle certezze, pesino mode, interessi pubblicitari, pigrizia, suggerimenti politici.
«Il dittatore. Il pensiero unico del giornalismo» è il tema della XIV edizione di Redattore Sociale, il seminario di formazione per giornalisti a partire dai temi del disagio e delle marginalità, promosso dalla Comunità di Capodarco e dall’Agenzia Redattore Sociale, che si terrà il 30 novembre, 1 e 2 dicembre presso la Comunità di Capodarco di Fermo.
L’iniziativa ti svolge in collaborazione con Internazionale e con il patrocinio di Ordine nazionale giornalisti, Federazione nazionale stampa italiana (Fnsi) e Usigrai.
La libera professione del giornalista è dominata da una forza al contempo sconosciuta e familiare: il pensiero unico del giornalismo. E’ un dittatore implacabile che cresce nel chiuso di grandi e piccole redazioni . Prospera in quei luoghi dove si stabilisce “cosa interessa alla gente”: là, dove si ignora quanto, su quelle certezze, pesino mode, interessi pubblicitari, pigrizia, suggerimenti politici.
«Negli anni, il pensiero unico del giornalismo evolve e si modifica, per esercitare un ruolo in fondo subalterno: essere il custode dei “dogmi” che via via prevalgono nel mondo moderno», sottolineano gli organizzatori. «Esempi: il dogma del consumo fine a se stesso e incessante (anche delle notizie, le quali devono essere una gran massa che scorre continua e veloce, senza che il giornalista debba più preoccuparsi di fare ordine). Il mercato che si autoregola. La politica in cui destra e sinistra non devono distinguersi (altrimenti toccherebbe scendere nel dettaglio dei valori). La sicurezza che va perseguita sempre, previa un’accurata selezione…».
Il pensiero unico del giornalismo ha cura di mostrare la saggezza di un adulto che sa stare sempre al passo coi tempi. Per questo si preoccupa molto di capire i giovani.
Così facendo genera qualcosa di più raffinato del semplice conformismo. Come tutti i grandi pensieri, esso opera secondo alcuni canoni. Il canone estetico, per il quale si è considerati in base a come e in che contesto si appare. Il canone di potere: si vale per quanto si comanda, o almeno per quanto (e quanti) si rappresenta. Il canone di stima sociale (più o meno meritata): nell’informazione si conta finché è attivo il corto circuito della visibilità, del rimbalzo delle citazioni dentro circoli ben definiti. E infine il canone di relazione, per cui sei tanto più apprezzato quanto più conosci persone (valutate secondo i tre canoni precedenti).
Sono usati quasi sempre in simultanea e appaiono più evidenti quando si tratta di individui che, in base a quei canoni, entrano con prepotenza, o entrano male, o non entrano affatto nel flusso di ciò che si considera “notiziabile”.
Concludono i promotori: «Da queste provocazioni, il quattordicesimo seminario di Capodarco muove per svelare i veri tratti di questo sfuggente dittatore del pensiero. E per verificare la praticabilità della sfida più urgente: quella di tornare a pensare».
Per informazioni e iscrizioni: 0734.68.10.01; seminario@redattoresociale.it; scarica la scheda di iscrizione.
PROGRAMMA
Venerdì 30 novembre
14.00 – Registrazione dei partecipanti
14.30 – Premio L’anello debole – Visione di opere premiate o menzionate nell’edizione 2007
15.00 – Interventi di apertura - Presentazioni
16.00 – Il pensiero unico si impara da piccoli – Grazia Honegger Fresco
Dibattito
17.30 - Era ora! Analisi dell’improvviso successo della tolleranza zero - Marzio Barbagli
Dibattito – Conduce Carlo Giorgi
19.30 – Termine dei lavori – Cena in Comunità
Sabato 1 dicembre
9.00 – “Nomi di fantasia”: protagonisti delle nuove paure nell’era della sicurezza turbata – Workshop paralleli
Mamadou
Gabriele Del Grande, Francesco Vacchiano, Mussie Zerai (Clandestini, rifugiati, nuovi ghetti, minori stranieri e devianza…)
Wendy
Paola Monzini, Marco Bufo, Wendy Uba, (Tratta, prostituzione, all’aperto e al chiuso, strade, scorciatoie…)
Sasha eLilli
Giovanni Zoppoli, Enrico Serpieri, Salvo Di Maggio (Rom e Sinti, campi e case, emarginazione, integrazione, scuola…)
13.00 – Termine dei lavori – Pranzo in Comunità
15.00 – Spunti dai workshop paralleli
16.00 – Presentazione della Guida 2008 per l’informazione sociale – Sabrina Lupacchini, Sonia Postacchini
Intervento di Walter Dondi
16.30 – Un mese di DiReS – Stefano Trasatti, Giuseppe Pace
17.00 – Il giornalismo e il consumo a tutti i costi
Spendere meno, senza essere avari (né pauperisti) - Antonella Valer
C’è benessere e benessere… – Christoph Baker
Interventi di: Loris Ferini, Marco Reggio
Conduce Giovanna Chioini
20.00 – Termine dei lavori
20.30 – Cena presso la Contrada S. Martino della “Contesa del secchio” – Sant’Elpidio a Mare
Domenica 2 dicembre
9.30 – Saluti – Presentazioni
10.30 – Il pensiero unico del giornalismo - Incontro con Giuliano Ferrara
Conduce Marino Sinibaldi
Conclusioni di Vinicio Albanesi
13.00 – Termine dei lavori
RELATORI
Vinicio ALBANESI – Sacerdote, presidente della Comunità di Capodarco e dell’Agenzia Redattore Sociale
Marzio BARBAGLI – Professore ordinario di sociologia all’Università di Bologna
Christoph BAKER – Nato a Ginevra, padre americano e madre tedesca, studi letterari, vive dall’84 a Roma. Consulente internazionale, ha scritto vari saggi sulla critica allo sviluppo tra cui “Ozio, lentezza e nostalgia” (Emi, 2001-2006)
Marco BUFO – Coordinatore dell’associazione On the road
Giovanna CHIOINI – Giornalista di Internazionale, dove fa parte del comitato di direzione
Gabriele DEL GRANDE – Giornalista dell’Agenzia Redattore Sociale, ha fondato l’osservatorio Fortress Europe. Ha scritto il libro “Mamadou va a morire” (Infinito edizioni, 2007)
Salvo DI MAGGIO – Responsabile dell’area Rom e Sinti della Comunità di Capodarco di Roma
Walter DONDI – Consigliere delegato della Fondazione Unipolis
Loris FERINI – Responsabile politiche sociali di Ancc Coop
Giuliano FERRARA – Direttore de Il Foglio, conduttore di “Otto e mezzo” su La 7
Grazia Honegger FRESCO – Insegnante e grande esperta di scuola per l’infanzia, ha scritto vari saggi tra cui Maria Montessori, una storia attuale (L’Ancora del Mediterraneo, 2007)
Carlo GIORGI – Giornalista, collabora tra l’altro con Il Sole 24 Ore, Famiglia Cristiana e il Gruppo Espresso. Ricopre anche la carica di direttore responsabile del mensile Terre di mezzo
Sabrina LUPACCHINI – Centro Documentazione dell’Agenzia Redattore Sociale
Paola MONZINI – Ricercatrice e esperta di criminologia, ha scritto Il mio nome non è Wendy (Laterza, 2007) e Il mercato delle donne (2002)
Giuseppe PACE – Direttore dell’Agenzia di stampa Dire
Sonia POSTACCHINI – Centro Documentazione dell’Agenzia Redattore Sociale
Marco REGGIO – Capo ufficio stampa del Credito Cooperativo
Enrico SERPIERI – Responsabile per la tematica dei Rom al Comune di Roma
Marino SINIBALDI – Vicedirettore di Radio Tre, dove è anche conduttore del programma Fahreneit
Stefano TRASATTI – Direttore dell’Agenzia Redattore Sociale
Wendy UBA – E’ la protagonista del libro di Paola Monzini “Il mio nome non è Wendy”
Francesco VACCHIANO – Psicologo e antropologo culturale, Centro Frantz Fanon e Università di Torino
Antonella VALER – Docente di economia, ha scritto tra l’altro il libro “Bilanci di giustizia” (Edizioni Emi) e cura il rapporto annuale del movimento omonimo, nato nel 1994, che raggruppa oggi più 1.200 famiglie
Mussie ZERAI YOSIEF – Presidente dell’Agenzia Habeshia, associazione per rifugiati politici eritrei ed etiopi
Giovanni ZOPPOLI – Ha lavorato in vari campi Rom, tra cui quelli di Scampia a Napoli. Con Maja Celija ha appena pubblicato il romanzo “Gago” (Orecchio Acerbo, 2007).
don. Mosè

- Mussie Zerai Yosief
- Roma, Italy
- Sono Sacerdote Eritreo. Vivo in Italia dal 1992 Attualmente studio alla Pontificia Università Urbaniana Mi occupo dei diritti dei migranti, inparticolare dei richiedenti asilo politico e Rifugiati politici. Sono impegnato a favore dei diritti umani e civili degli Eritrei ed Etiopi.
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