Eritrei sofferenti in Libia : associazioni chiedono impegno dell'Italia
di osservatoriosullalegalita.org
A.H.C.S & A.H.E.I, due organizzazioni di Eritrei in Italia, Chiedono la libertà per gli Eritrei loro conterranei attualmente nei carceri in Libia, e il rispetto dei diritti Civili e Umani degli Eritrei in Libia, nonche' una soluzione per i richiedenti asilo politico, con un programma di resettlement.
Le due organizzazioni fanno presente "la situazione di migliaia di cittadini eritrei richiedenti asilo politico e rifugiati politici, riconosciuti dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, attualmente nelle carceri sudanesi o libiche, come quella di Zawiyah" e riportano una testimonianza secondo cui "siamo in 500 immigrati di cui 103 eritrei 3 dei quali sono minorenni. Siamo continuamente maltrattati dalle guardie carcerarie libiche".
La testimonianza continua con i dettagli dei maltrattamenti e della discriminazione religiosa, ma anche delle precarie condizioni igienico-sanitarie delle celle in cui sono ammassati con conseguenti malattie. A Misratah, 250 km a est di Tripoli, si troverebbero piu' di 624 Eritrei di cui 60 bambini al di sotto di 12 anni, mentre alcuni che stanno per nascere.
"Questa e' la Libia ormai partner dell'Europa e membro del consiglio di sicurezza dell'ONU" commenta l'Agenzia Habeshia, che racconta come l'Alto commissariato per i rifugiati stia giocando "l'ultima carta". Una commissione di funzionari Acnur dall'ufficio regionale di Beirut, in Libano, si e' recata in Libia per intervistare i detenuti di Misratah e coordinare gli sforzi per accogliere i rifugiati in paesi europei e americani, con programmi di resettlment, con particolare attenzione alle donne e bambini.
L'Alto commissariato starebbe facendo pressioni anche sul Ministero degli interni italiano. Il Ministro Giuliano Amato, dice Habeshia, sembra disponibile ad accogliere una quarantina di persone, riteniamo questo numero di persone solo come un primo passo verso una maggiore disponibilità a concedere visti di ingresso per motivi di richiesta di asilo politico, serve un programma di resettlment annuale perché pensiamo che questo metodo debba far parte alla lotta all'immigrazione clandestina.
Serve un ingresso legale e protetto per richiedenti asilo politico - denunciano le due associazioni, che chiedono al governo Italiano a farsi carico di questo dramma nelle sedi UE, ONU: "in assenza di ciò si vedono costretti ad affidarsi ai trafficanti di carne umana, con tutto quello che ne consegue. Chiediamo all'UE e ONU che pretendano dalla Libia il rispetto dei diritti Umani firmando le convenzioni internazionali sui diritti dell'Uomo".
Speciale diritti
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don. Mosè

- Mussie Zerai Yosief
- Roma, Italy
- Sono Sacerdote Eritreo. Vivo in Italia dal 1992 Attualmente studio alla Pontificia Università Urbaniana Mi occupo dei diritti dei migranti, inparticolare dei richiedenti asilo politico e Rifugiati politici. Sono impegnato a favore dei diritti umani e civili degli Eritrei ed Etiopi.
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